Come prevenire la sindrome di Down

Dal momento che la sindrome di Down è una malattia genetica, non c’è davvero nessuna misura definitiva di prevenzione che possa impedire che accada. Tuttavia ci sono alcune misure cautelative che possono essere prese in considerazione al fine di diminuirne la probabilità di comparsa. Conoscere i rischi possono aiutare i futuri genitori a prepararsi ad un’ipotetica eventualità. Ecco qui di seguito alcuni consigli.

Conoscere i rischi

Il rischio che il bambino contragga la sindrome di Down è particolarmente alto con l’aumentare dell’età materna. Anche se l’avvenimento è causale, in realtà la possibilità che il bambino contragga la malattia è davvero molto alta soprattutto se le future madri hanno un’età avanzata. Infatti è stato stimato che le donne sotto i 25 anni di età hanno la probabilità di 1 su 1400 nascite di mettere alla luce un bambino con sindrome di Down. A 30 anni le cifre continuano ad aumentare fino all’età di 45 anni e oltre, dove le probabilità sono quasi 1 ogni 12 nascite.

Inoltre un inadeguato apporto di acido folico e di vitamina B possono apportare alla comparsa della sindrome di Down. Infatti le madri che hanno livelli di acido folico molto basso hanno un rischio maggiore di avere un bambino con sindrome di Down. L’aumento di probabilità è del 320%. Tuttavia per eludere il problema, è consigliabile alle future madri di 35 anni e oltre, prendere supplementi di acido folico ed  effettuare test diagnostici e tecniche di screening.

Evitare la gravidanza

Una volta raggiunta l’età di 35 anni, il modo più comune per prevenire la sindrome di Down per i genitori può essere quello di evitare una gravidanza. Infatti la prevalenza di nascite con sindrome di Down in un dato paese può essere stimata tramite l’età materna. Sia l’età della madre che del padre deve essere considerata molto bene al fine di determinare se ci sono probabilità di produrre bambini con sindrome di Down.

Diagnosi precoce

Prima che possano insorgere delle complicazioni è consigliabile che i futuri genitori facciano screening e test diagnostici. Possono iniziare già alla 11a o 12a settimana di gestazione, e continuare fino al terzo trimestre. Ecco alcuni dei metodi più noti: gli ultrasuoni, ampliato screening AFP, villi coriali, l’amniocentesi e lo screening della translucenza nucale.

Le donne con una storia di traslocazione ereditata o con una precedente gravidanza con una forma di sindrome di Down che non è ereditaria, dovrebbero tuttavia, accedere alla diagnosi genetica preimpianto.

Stile di vita sano

Ogni individuo dovrebbe condurre una vita più sana regolata da attività fisica e da un’alimentazione sana ed equilibrata. Seguendo questi piccoli accorgimenti di sicuro la vita sociale migliorerà.

La pianificazione familiare dovrebbe essere fatto ancora prima del matrimonio, soprattutto per le coppie che sono portatori di traslocazione, a prescindere se il futuro genitore è maschio o femmina. I genitori possono cercare di completare la loro famiglia prima dei 30 anni. La prevalenza di bambini con sindrome di Down può essere dimezzata del 50% se si adottano le giuste precauzioni. Ulteriori ricerche e studi costanti possono contribuire a fornire svariate informazioni in modo tale da mantenersi sempre aggiornati.